sabato 31 maggio 2008

Com´é dura l´avventura!!!!!!


Cosa succede mai al Morro De Sao Paulo, Estado de Bahia, Brasil?
Nulla di travolgente…
a meno che ci si faccia travolgere dalle abbuffate di pesce nelle piccole barracas della prima spiaggia,
che sorgono su palafitte sfidate quotidianamente dal ritmo delle maree e dalle mareggiate che i locali sfruttano per fare surf davanti a noi;
o a meno che sia sufficiente, per farsi ammaliare, il cinguettio delle migliaia di uccelli di tutte le specie che volteggiano intorno alla pousada e la vita che scorre lenta sotto la nostra veranda, dove tutti passano e accennano un saluto, un sorriso, una battuta di spirito a prendere in giro questi gringos da poco arrivati.
Oggi è tutto un andirivieni di surfisti che c’è una mareggiata niente male.
Questi sono dei mostri e ieri nella spiaggia qui davanti, in un’ora, avrò visto fare 100 evoluzioni e prendere 20 tubi!
Il bello è che invece, dove si fa il bagno tutto è calmo e placido, che a fermare le onde ci pensa la barriera di scogli e coralli a una cinquantina di metri dalla riva.
Sulle note di Eddie Vedder e delle sue cover preferite progettiamo la giornata di oggi e iniziamo a buttare giù i menù per il nostro bistrot, che presto si lancerà nella mischia con i più affermati e conosciuti ristoranti italiani di cui vi è abbondanza al Morro!
Magari più tardi ce ne andremo in spiaggia a tirare quattro calci a un pallone con i locali (dei fenomeni che giocano a calcio tennis nel campo da beach volley meglio di come potrei fare io con le mani).
Già ieri mi hanno accettato per un po’ di scambi e palleggi in occasione dei quali i fortunati che si trovavano sulla segunda praia hanno potuto apprezzare il mio famoso tacco rovesciato (detto colpo dello scorpione) con conseguente, goffa e pesante caduta a faccia avanti per l’ilarità generale.
Giancarla non era ilare: ha iniziato a parlare francese ed ha fatto finta di non conoscermi
(commento della sopra citata: “Beata, prendevo il sole e per tre volte mi sono girata a guardare le imprese sportive del prode italiota. La prima: vedo la “rovescita dello scorpione”………, la seconda: dopo un palleggio di petto palla in mare e la terza lo vedo passeggiare sconsolato a bordo campo. Evviva il mio Aristoteles sbiadito do Zion che non gioca bene perché tiene Saudade…………Madonna ingoroneta!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ”)
Ma non fa niente, datemi il tempo di tornare in forma e terrò alto (si fa per dire) l’onore dell’Italia calcistica!
Forse.
Mandiamo un saluto ad Alberto e con l’occasione lo ringraziamo tanto per la sua mail di incoraggiamento e per il tricolore donatoci, che non mancherà di sventolare a ricordare il nostro orgoglio nazionale nelle occasioni più opportune (tipo quando verremo presto cacciati dall’Europa e torneremo all’entusiasmante era dell’autarchia e della liretta svalutabile!).
Per consolarvi venite a provare le nostre linguine speciali con Lambretas locali (Vongolone afrodisiache), annaffiate da una buona scorta di birra Skol (il vino non è il pezzo forte di un posto dove la temperatura minima è di oltre 20 gradi)!
In compenso con quattro euro si può mangiare un abbontante P.F. (prato feito) a base di pesce, carne di manzo o pollo: il tutto accade in caratteristici comedores locali, peccato che le simpatiche signore che vi lavorano, per allietare la prole ed in mancanza di mezzi appropriati, siano use scongelare i polletti, infilargli due o tre dita per orefizio e farci le marionette;
dopodiché li ricongelano.
Il tutto quattro o cinque volte al giorno (ci sono molti pargoli da divertire), con la conseguenza che se per separare la carne dalle ossa è sufficiente dare un pugno moderatamente forte sul tavolo accanto al piatto, può accadere che il prezioso prodotto avicolo mal conservato vi obblighi a contribuire oltremodo alla concimazione di queste terre già floride e nutrienti di per sé.
Ma non vi preoccupate, stiamo testando per voi!
Ora debbo scappare che Giancarla mi chiama ed emette gridolini da sotto le lenzuola…(ha la colite).
Baci e abbracci,
E.


P.S. saluti dalle ragazze (in foto)

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